INDAGINI RADON

Inquadramento del problema legato al rischio Radon

Il gas radon è un elemento chimico radioattivo, inodore, incolore ed insapore, e rappresenta per l’uomo la più importante fonte di radiazioni ionizzanti di origine naturale; è presente nel sottosuolo, e tende a concentrarsi particolarmente negli ambienti come i sotterranei e gli edifici seminterrati.
A partire dal 1980 sono stati effettuati studi epidemiologici sulla popolazione esposta al radon nelle abitazioni civili; i risultati documentano un incremento del rischio di tumore polmonare, statisticamente significativo, anche per esposizioni relativamente basse.

Il Radon e’ un gas radioattivo chimicamente inerte, incolore e inodore che deriva dal decadimento del 238U contenuto nella crosta terrestre. In atmosfera, il radon emesso dal suolo viene diluito a concentrazioni generalmente basse mentre si può accumulare all’interno degli edifici, essendo guidato dalla differenza di pressione o di temperatura fra il suolo che circonda la struttura e l’interno della costruzione. Se quest’ultimo e’ a pressione più bassa rispetto al terreno, il radon può, quindi, essere spinto attraverso fessure ed aperture a diretto contatto con il suolo.

Essendo un gas radioattivo, produce, a sua volta, isotopi metallici radioattivi (figli del radon), alcuni dei quali decadono per la maggior parte nell’aria dell’ambiente in cui vengono prodotti. Questi si depositano sulle superfici dell’apparato respiratorio, in modo particolare nell’area tracheobronchiale, ove vengono assorbite le radiazioni alfa da loro emesse.

Il gas radon costituisce oggi in Italia la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo di tabacco. L’esposizione a questo importante inquinante ha luogo negli ambienti confinati, principalmente nelle abitazioni, ambienti di lavoro, e varia in funzione di numerosi fattori quali la natura del suolo, l’area geografica, la tipologia di edificio, l’assetto impiantistico etc.

Dal radon è possibile difendersi attraverso la messa in atto di azioni di risanamento e prevenzione a livello degli edifici, che non possono prescindere dalla mappatura del  territorio, dall’esecuzione di un adeguato monitoraggio ambientale e da una corretta informazione al cittadino e lavoratore sulla natura del rischio e sulle azioni di tutela.

Gli obblighi di Legge per il Datore di Lavoro (privato e pubblico)

La normativa generale per la tutela della salute dei lavoratori dai rischi in ambito lavorativo (D.lgs. n. 81/08 e s.m.i.) prevede che il datore di lavoro metta in atto misure volte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori e, nel caso delle radiazioni ionizzanti, adempiendo a quanto previsto dalla normativa specifica. Punti fondamentali della legislazione inerente la tutela dall’esposizione al radon nei luoghi di lavoro (D.lgs. 230/95 e s.m.i.) sono: – la misura della concentrazione ambientale del gas negli ambienti lavorativi e, nel caso di riscontro di valori tali da costituire un rischio, – la messa in atto di interventi di bonifica dei locali.
Le misurazioni di gas radon negli ambienti di lavoro (che hanno una durata minima di 12 mesi) sono inoltre regolamentate specificatamente dal D. Lgs. n.  241/2000 e dalle linee guida della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano del 6 febbraio 2003.

Il D.lgs. n. 81/08, all’Art. 28, prevede che il Datore di Lavoro valuti “tutti i rischi”.

Eseguiamo studi, indagini ed analisi con personale qualificato per individuare la classe di rischio all’esposizione con strumentazioni all’avanguardia certificate.

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